Ciao a tutti, e bentornati al nostro appuntamento con Ingredienti Sotto la Lente!
C’è una sensazione nell’aria d’estate che ogni appassionato di pasticceria conosce bene. È il calore che emana dal forno, ma anche quello che pervade la cucina, trasformando il banco di lavoro in una sfida silenziosa. Istintivamente, sogniamo una sfoglia fragrante, una frolla che si scioglie in bocca. Ma se ci fermassimo un attimo prima di impastare?
Scopriremmo che dietro un impasto che “suda” o una crema che si sgrana c’è un affascinante mondo di fisica e chimica. Capire le regole che governano i grassi significa passare dal “speriamo che il burro non si sciolga” al controllo totale del risultato, dall’usare il freddo come unica speranza a trasformarlo in un alleato strategico.
Oggi, quindi, andiamo oltre la semplice ricetta. Mettiamo sotto la nostra lente l’ingrediente più sensibile al caldo per capire come la scienza possa aiutarci a padroneggiarlo.
Il burro freddo (e la farina): l’inizio di una sfida contro il caldo dove la conoscenza fa la differenza. #FornoOnesto

Il primo segnale che la temperatura sta vincendo: l’essudazione del burro. Capire questo momento è il primo passo per governarlo. #FornoOnesto
L’Occhio Tecnico: Analisi Approfondita
I grassi sono l’anima di moltissimi impasti, responsabili di gusto, friabilità e struttura. Il loro comportamento è dettato da principi scientifici precisi, che il caldo mette a dura prova.
L’Intervallo di Fusione: L’Identità del Grasso
Ogni grasso non ha un punto di fusione netto, ma un intervallo di fusione. Il burro, miscela complessa di grassi, inizia ad ammorbidirsi già a 20°C per diventare liquido intorno ai 32-35°C. La sua plasticità – la capacità di essere modellato senza fratturarsi – esiste solo all’interno di questo intervallo. Il caldo estivo spinge rapidamente il burro oltre la sua soglia di plasticità, facendogli perdere struttura e compromettendo irrimediabilmente la sfogliatura o la consistenza della frolla.
La Cristallizzazione: L’Architettura Invisibile della Texture
Un grasso solido è una struttura ordinata di cristalli. La loro forma e dimensione (polimorfismo) sono cruciali. I piccoli e stabili cristalli di tipo β’ (Beta primo), tipici di un buon burro, sono i nostri migliori alleati per ottenere una texture liscia. Il caldo li scioglie e un successivo raffreddamento non controllato può favorire la loro ricristallizzazione in cristalli β (Beta), più grandi e granulosi, che danno una consistenza sabbiosa e sgradevole al palato.
Le Emulsioni: Un Equilibrio Delicato
Nelle creme al burro o nelle ganache, i grassi sono parte di un’emulsione stabile. Il calore fornisce energia, agita le molecole e può rompere il delicato equilibrio tra fase grassa e fase acquosa, causando la separazione delle fasi (l’emulsione “impazzita”).
La laminazione perfetta, dove ogni strato di burro e impasto è mantenuto alla temperatura corretta grazie alla tecnica. #PasticceriaScientifica
L’Effetto “Shortening”: Il Principio della Friabilità
In impasti come la frolla, il grasso svolge una funzione “impermeabilizzante” (shortening effect). Le sue molecole rivestono le proteine della farina (glutine), impedendo loro di legarsi eccessivamente quando si aggiunge l’acqua. Questo rende l’impasto friabile e “corto”. Se il burro si scioglie a causa del caldo, questo effetto si riduce drasticamente: il grasso liquido viene assorbito diversamente e l’acqua idrata maggiormente il glutine, risultando in una frolla dura ed elastica dopo la cottura.

a scienza al lavoro: il grasso freddo riveste le particelle di farina, limitando lo sviluppo del glutine e creando la base per una friabilità perfetta. #PasticceriaScientifica
In Pratica: Problemi e Soluzioni Scientifiche
Armati di queste conoscenze, possiamo risolvere i problemi più comuni con soluzioni efficaci e consapevoli.
Problema: “La mia pasta frolla in estate ‘suda’ olio e in cottura perde la forma.”
Soluzione: Lavora con ingredienti freddissimi (burro, uova, liquidi). Usa la punta delle dita o una planetaria per non scaldare l’impasto. Fondamentale: dopo aver steso la frolla nella teglia, mettila in freezer per 15-20 minuti prima di infornarla. Lo shock termico aiuterà a “fissare” il grasso, garantendo friabilità e una forma perfetta.
Problema: “Voglio fare i croissant, ma il burro fuoriesce durante la laminazione e l’impasto diventa appiccicoso.”
Soluzione: Il segreto è il controllo della temperatura e i riposi. Tra una “piega” e l’altra, avvolgi l’impasto nella pellicola e lascialo riposare in frigorifero per almeno 30-40 minuti. Questo permette al burro di risolidificarsi e al glutine di rilassarsi. Se fa molto caldo, considera l’uso di un burro tecnico per laminazione o di burro anidro, che hanno un punto di fusione più alto.
Problema: “La mia crema al burro si ‘straccia’ e diventa liquida.”
Soluzione: L’emulsione si è rotta a causa del calore. Prova a mettere la ciotola con la crema in frigorifero per 10-15 minuti, mescolando di tanto in tanto, finché i bordi non iniziano a rapprendersi. Poi, rimettila in planetaria e montala di nuovo a bassa-media velocità: il freddo aiuterà a ricreare l’emulsione corretta.
Consiglio Pro: Sfruttare il Burro Anidro (Ghee)
Per le frolle estive più difficili, prova a sostituire una piccola parte (20-30%) del burro con del burro anidro o ghee. Essendo quasi totalmente privo di acqua, ha un punto di fusione più elevato e una maggiore stabilità. Aggiungerà un leggero sapore nocciolato e ti darà un margine di lavorabilità in più senza dover ricorrere a margarine vegetali.
Conclusione: La Conoscenza è il Tuo Ingrediente Segreto
Governare i grassi in estate non è una lotta contro la temperatura, ma un’applicazione consapevole della tecnica. Comprendere come funzionano a livello molecolare ci permette di anticipare i loro comportamenti e di adattare il nostro metodo di lavoro.
La prossima volta che prenderete in mano un panetto di burro freddo, spero lo guarderete con occhi nuovi, vedendo non solo un ingrediente, ma un potente alleato che, se compreso, vi regalerà risultati straordinari in ogni condizione.
Ora tocca a te! Qual è la sfida più grande che affronti quando lavori con i grassi in estate? Raccontamelo nei commenti qui sotto, costruiamo insieme il nostro #FornoOnesto!
Katia Oldani, Biologist Pastry Chef
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