Ciao a tutti e ben ritrovati in questo nostro spazio dedicato alla “scienza nell’ “Arte Bianca”!
Da biologa, la mia mente è programmata per chiedersi sempre “perché?”. Da Pastry Chef, il mio cuore esige un risultato impeccabile. Oggi uniamo questi due mondi per svelare uno dei segreti più importanti per chi lavora con i lievitati: il test del velo, o windowpane test per dirla all’inglese.
Quante volte vi siete chiesti: “Il mio impasto sarà pronto? Avrò incordato abbastanza?”. Ecco, questo test non è un rito scaramantico, ma una vera e propria analisi diagnostica che ci dà il potere di guardare dentro la materia e capire se è pronta per trasformarsi nel capolavoro che desideriamo.
Cos’è il Test del Velo e Come si Esegue?
Immaginate di dover creare una finestra sottilissima con il vostro impasto. L’esecuzione è semplice, ma richiede delicatezza:
- Prelievo: Inumiditevi leggermente le dita e prelevate una piccola porzione di impasto, grande quanto una noce.
- Riscaldamento: Lavoratela per qualche istante tra le mani per renderla più elastica.
- Tensione: Con molta delicatezza, iniziate a tirare l’impasto dal centro verso l’esterno, usando le dita di entrambe le mani. Il movimento deve essere lento e progressivo, come se steste aprendo una pergamena preziosa.
L’obiettivo è creare una “membrana”, un velo di impasto così sottile da essere quasi trasparente.

Inizia la fase di stiramento, in cui la maglia glutinica comincia ad allinearsi e a prendere forza.
La Biologia dell’Incordatura: Cosa Succede Davvero?
Qui entra in gioco la scienza (Reologia). Quando impastiamo acqua e farina, due proteine insolubili, la gliadina e la glutenina, iniziano a legarsi tra loro grazie all’azione meccanica. Questo processo crea una struttura tridimensionale, elastica e tenace: la maglia glutinica.
Pensate a questa maglia come all’armatura di un edificio. Sarà lei a dover trattenere i gas prodotti dai lieviti durante la fermentazione, permettendo al nostro pane o alla nostra brioche di svilupparsi in volume, avere una mollica alveolata e una struttura soffice.
Il test del velo non fa altro che verificare l’effettivo stato di salute di questa rete proteica.
- Se l’impasto si strappa subito: la maglia glutinica è ancora debole, non “incordata”. Le proteine non hanno formato legami sufficientemente forti e l’impasto non avrà la forza di sostenere la lievitazione.
- Se l’impasto si tende fino a diventare traslucido: Bingo! Avete sviluppato una maglia glutinica forte, elastica e impermeabile. È pronta per fare il suo dovere: intrappolare l’anidride carbonica e far esplodere il vostro prodotto in cottura.
Perché è Così Importante? La Differenza tra un Successo e un Fallimento
Eseguire correttamente il test del velo non è un vezzo da professionisti, ma il gesto che determina la differenza tra:
- Un pane ben sviluppato, con una mollica aperta e leggera, e un pane piatto, denso e “seduto”.
- Una brioche soffice e filante e un prodotto gommoso e pesante.
- Un panettone che si sviluppa maestoso nel pirottino e uno che collassa miseramente su sé stesso.
Capire per fare meglio. Questo è il mio mantra. Il test del velo è l’incarnazione di questa filosofia: un gesto semplice che racchiude una profonda comprensione della materia. Vi permette di smettere di andare “a occhio” e vi consegna il pieno controllo del processo.
Non abbiate paura di “sentire” l’impasto, di dialogare con esso. Osservate come si comporta, come reagisce alla tensione. È lì che risiede la vera arte bianca: nella perfetta fusione tra tecnica, scienza e sensibilità.
Alla prossima, e che la scienza sia con voi!
Sempre Con Passione e Rigore,
Katia Oldani, Biologist Pastry Chef
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